La ricerca di parassiti avviene soprattutto nelle feci e comprende elminti (Tenia, Ascaride, Ossiuri, Strongyloides, Trichostrongylus, ecc.) e protozoi (Amebe, Giardie, Isospora belli, Cryptosporidium parvum, ecc.). In casi rari viene richiesta la ricerca di Giardia lamblia, Strongyloides spp. nel liquido duodenale, di amebe negli ascessi o di Schistosoma spp. nelle urine.
L’analisi delle feci avviene dapprima visivamente alla ricerca di vermi adulti o proglottidi, in seguito, dopo un trattamento difiltrazione/concentrazione, con il microscopio ottico per trovare i protozoi, le uova di elminti e le larve. Poiché l’analisi si basa sulla morfologia e sia le uova sia i protozoi si rovinano facilmente dopo l’emissione intestinale, è necessario prelevare il campione in un flacone contenente una soluzione fissante di acetato di sodio, acido acetico e formalina (SAF). Il campione fecale così fissato si mantiene per lungo tempo (fino ad un anno) a temperatura ambiente. Alcuni organismi vengono espulsi con le feci in maniera non constante: è dunque consigliabile il controllo di tre campioni fecali prelevati a giorni alterni prima di escludere un’infezione da parassiti. Alle nostre latitudini le infezioni sono causate per lo più da cestodi (Taenia saginata, Diphyllobothrium latum [tenia del pesce]) o da nematodi (Ascaridi, Ossiuri); mentre fra i protozoi troviamo Entamoeba hystolitica e Giardia lamblia (patogeni) e Blastocystis hominis (patogeno facoltativo).
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PREANALITICA
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